lunedì 21 giugno 2021

Recensione - “Le Malerbe” di Keum Suk Gendry - Kim #viaggiandoinoriente

“Le Malerbe” di Keum Suk Gendry-Kim

Bao editore 

€ 25

La fumettista coreana Keum Suk Gendry-Kim ha lavorato anni a questo racconto, basato sulla testimonianza diretta di una sopravvissuta, sul dramma delle comfort women, donne che – durante la guerra di conquista che il Giappone mosse contro Corea e Cina nei primi anni Quaranta del Ventesimo secolo – venivano vendute, rapite o costrette con l’inganno a lavorare come prostitute, violentate quotidianamente dai soldati. Questo libro è profondamente doloroso e rivanga un passato che spesso si è cercato di dimenticare o negare, ma che è importante conoscere e ricordare. Molto più che una biografia, Le malerbe è un racconto intimo e sentito, in cui anche la voce della narratrice è riconoscibile e importante, e si intreccia ai racconti, a volte comprensibilmente frammentari, di una donna che sente di non aver avuto un solo istante felice da quando è uscita dal ventre della madre, come dice lei stessa.

LA MIA RECENSIONE

 Questo mese per la rubrica #viaggiandoinoriente ho deciso di leggere la graphic novel “Le Malerbe”, il nostro viaggio sarà tra la Corea e la Cina degli anni 40 durante la seconda guerra mondiale. 

“Le Malerbe” è la vera storia di una donna coreana, Okseon, che durante la guerra fu sequestrata dall’esercito giapponese e deportata in una casa di piacere in Cina  al servizio dei giapponesi, per anni fu violentata e fu costretta a prostituirsi per i soldati fino alla liberazione. 

Si sa poco su questo triste capitolo di storia, tutti conosciamo cosa è accaduto agli ebrei nei campi di lavoro, gli atti abominevoli commessi verso di loro dai tedeschi, ma in quello stesso periodo nell’altra parte del mondo accadeva la stessa cosa, anzi peggio, l’impero giapponese diede ordine all’esercito di deportare coreani, cinesi, filippini e anche thailandesi in veri e propri campi di lavoro forzato, le torture subite erano atroci, il lavoro massacrante, niente cibo, niente acqua, e le donne? Le donne venivano rapite, o acquistate dalle loro famiglie e portate in case di prostituzione alla mercé dei soldati giapponesi, alcune di esse erano ancora delle bambine, avevano tredici anni, e venivano ingannate, le veniva detto di essere state adottate da famiglie benestanti e che avrebbero frequentato la scuola, invece il loro destino era quello di diventare “confort women”, donne di conforto. I proprietari delle case di piacere erano dei veri e propri aguzzìni, il loro scopo era far soldi e dare piacere ai soldati giapponesi, alle ragazze veniva negato tutto, acqua, cibo, cure mediche, le uniche cure che ricevevano erano per le malattie sessualmente trasmissibili, per evitare di non poter ricevere uomini.questo abominio non si è fermato con la liberazione, anzi, una volta liberate le donne di conforto, venivano allontanate dalla loro famiglia d’origine perché considerate disonorevoli, e quindi si ritrovarono, alcune di loro, in mezzo alla strada senza nessuno. Un capitolo della storia che non deve essere dimenticato, ciò che accadde in Europa accadde anche in oriente, tempo fa ho visto un documentario e le cose che succedevano nei campi di lavoro giapponesi erano davvero inquietanti, quasi peggio di ciò che succedeva in Europa. 

Le “confort women” sono paragonate all’erba, che si piega e non si spezza, proprio  per dare un’idea della loro forza, subivano tutto ma senza spezzarsi, a volte desideravano la morte come la protagonista Okseon, ma alla fine lottavano con la speranza che tutto sarebbe finito. 

“Le malerbe” è stata una lettura bellissima, emozionante, che fa provare tanta rabbia, una storia dura, cruda,  ciò che viene raccontato sembra pura fantasia, e invece è accaduto realmente, una graphic novel di grande bellezza e potenza che consiglio di leggere, anzi credo che tutti dovrebbero leggerla perché storie come questa vanno ricordate e mai dimenticate. 

2 commenti:



  1. Ho visto prove fatte da molte persone sul signore Michel Pierre, così lo ho contattato per ottenere il mio prestito di 65.000€, regolare i miei debiti e realizzare il mio progetto. è con il signore. Michel Pierre che la vita, il mio sorrida nuovamente è Signore. di cuore semplice e molto comprensiva vi giuro in nome di dio che esistono veramente privati prestatori. Ecco la sua posta elettronica: combaluzierp443@gmail.com

    RispondiElimina

  2. Sarebbe ingiusto da parte mia non lodare colui che il mese scorso mi ha permesso di ottenere un prestito di denaro di cui avevo bisogno per salvare la vita di mio padre in pericolo in primo luogo non l'ho fatto non ci ho creduto per un solo momento ma la mia curiosità mi ha spinto a provare e finalmente ho potuto ottenere questo prestito che mi ha tirato fuori da questa impasse in cui vivevo, ho rispettato le condizioni e senza problemi mi sono stati accreditati sul conto 45000€ che avevo chiesto. Se hai bisogno di fare un prestito, contatta il Sig. Michel Combaluzier al suo indirizzo e-mail che è: combaluzierp443@gmail.com

    RispondiElimina